Se andiamo a cercare il significato di “agricoltura o giardinaggio biologico” troviamo una sfilza di dichiarazioni e spiegazioni che ci dicono che il termine indica un metodo di coltivazione che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi).
Non si può non essere d’accordo su questa affermazione: i pesticidi di sintesi sono nocivi per l’ambiente e per l’uomo, molto spesso cancerogeni, e i metodi di coltivazione che prevedono l’uso di concimi chimici impoveriscono il suolo, se non ci sono apporti di sostanza organica. Inoltre provoca la forzatura nella crescita delle piante, ma anche degli animali (in questo caso ci occupiamo di piante e per questo ci riferiamo con preferenza a quelle), produce alimenti ricchi di acqua e nitrati ma poveri di nutrienti e soggetti più facilmente attaccabili da patogeni che costringono a utilizzare altri antiparassitari: insomma un circolo vizioso e pericoloso.
Ma siamo sicuri che gli antiparassitari naturali, ottenuti cioè da principi attivi estratti dalle piante, sono rispettosi dell’ambiente e non hanno impatti negativi quando li usiamo? O la teoria biologica attuale è decisamente antropocentrica? Ciò che non fa male all’uomo allora non fa male all’ambiente, è corretta questa affermazione? Io penso proprio di no!
Credo che il problema debba essere visto e considerato dall’altro lato, cioè dal lato della “Natura”: quando utilizziamo il Piretro, ad esempio, ritenuto innocuo perché sull’uomo non ha gli effetti negativi di un insetticida di sintesi chimico e così spesso utilizzato da tutti, siamo così sicuri di effettuare un’operazione in difesa della Natura?
Il Piretro è un insetticida il cui principio attivo, quello che agisce sugli insetti, è costituito da piretrine, sostanze certamente di origine vegetale ma ad ampio spettro d’azione e come tali colpiscono tutti gli insetti indistintamente, sia quelli che vogliamo debellare sia quelli utili, comprese le amate api.
Le piretrine agiscono per contatto, colpiscono il sistema nervoso dell’insetto provocandone per prima cosa difficoltà nel muoversi, quindi li paralizzano e, infine, ne causano la morte. Questo processo avviene indistintamente su tutti i tipi di insetti perché la sua azione non è selettiva, non può colpire soltanto gli afidi ma agisce sia sull’insetto dannoso sia sui suoi loro predatori naturali, ma anche sugli impollinatori.
Non mi pare un comportamento in linea con il rispetto della natura! E non mi sembra nemmeno tanto utile alla lotta contro gli insetti dannosi perché privandoci dei loro predatori ci costringerà a ripetere costantemente i trattamenti.
Quindi quando vogliamo utilizzare un prodotto di origine “naturale” dobbiamo sincerarci che lo sia davvero. Il Bacillus thuringiensis, ad esempio, è più sicuro, è un efficace insetticida ma agisce solo nei confronti di determinate specie di insetti. Ciò comporta che sia più rispettoso degli insetti utili come gli impollinatori (api e bombi) e gli insetti predatori. Ma anche in questo caso è bene sapere che ne esistono diverse varietà ciascuna utile per combattere un determinato tipo di insetto. Ad esempio il Bacillus thuringiensis israelensis è efficace contro le zanzare, mentre il Bacillus thuringiensis kurstaki può essere utile contro le Dorifore, le cavolaie la Processionaria ecc..
Penso però che il comportamento più corretto e in linea con la difesa della Natura e dell’ambiente, per essere sicuri di agire in modo “ecologico”, non passi attraverso l’uso di prodotti che “uccidono” ma attraverso l’utilizzo di sostanze che hanno una azione repellente allontanando i parassiti dalle piante da proteggere come ad esempio alcuni macerati.
Per avere però risultati migliori, ma soprattutto più efficaci e duraturi, meno dispendiosi di energie, per essere certi di avere un atteggiamento “ecologico” e “biologico” a 360°, che rispetti uomo ambiente e natura nel suo complesso, la strada da seguire è quella della creazione o ri-creazione, di un ambiente in perfetto equilibrio dove il sistema terreno-pianta-ambiente si autoregoli.
In un ambiente in perfetto equilibrio ci penseranno i predatori a contenere gli attacchi di insetti dannosi e una corretta crescita delle piante secondo ritmi naturali le renderà più resistenti agli attacchi dei parassiti.
Come arrivare a questo? Mettiamo piante trappola che attirino i parassiti perché le preferiscono, nello stesso tempo attireranno i predatori e ne favoriranno la loro diffusione proteggendo negli anni a venire tutte le altre piante dell’orto o del giardino favorendo quindi la creazione di un equilibrio naturale.
Nel mio orto, ad esempio ho creato attorno alle aiuole coltivate uno spazio che uso per piantare fiori e piante che ospitano insetti. Nei primi anni ho inserito anche le Fave che attirano gli afidi e che hanno incentivato la proliferazione delle Coccinelle. Oggi, sono bastati due anni di Fave-trappola, e non ho più bisogno di fare nulla a difesa delle mie piante contro gli afidi perché appena compaiono vengono sterminati, in automatico, dalle Coccinelle.
E, come sempre, un accenno al giardino ma anche all’orto pirgo… lasciamo che sia la natura a lavorare per noi!