Probabilmente il cambiamento climatico a cui stiamo assistendo porterà estati sempre più calde e siccitose, una concentrazione delle piogge in limitati periodi dell’anno e l’acqua sarà sempre più preziosa e meno disponibile per un’irrigazione smodata dei giardini.

Sarà sempre più interessante utilizzare strategie che permettano di coltivare con successo le piante utilizzando il meno possibile l’irrigazione e quindi il consumo di acqua soprattutto di quella potabile.

Vediamo tre possibili strategie per ridurre il consumo idrico da scegliere per risparmiare acqua potabile.

La Phlomis fruticosa resiste al vento caldo
La Phlomis fruticosa resiste al vento caldo

Raccolta dell’acqua piovana

Per evitare il consumo di acqua potabile il primo pensiero va naturalmente alla raccolta dell’acqua piovana convogliata dai tetti in apposite cisterne per lo stoccaggio e successivo utilizzo in giardino. E’ una buona strategia ma questa soluzione prevede di avere delle cisterne abbastanza capienti da stoccare sufficienti quantità di acqua.

 Bisognerà quindi valutare l’apporto netto di acqua piovana captato dalla superficie del tetto, il fabbisogno idrico e avere una stima della quantità di giorni in un anno in cui non ci sono precipitazioni. Tutti questi dati serviranno per calcolare il volume della cisterna di raccolta. 

La raccolta dell’acqua piovana potrebbe anche essere solo a integrazione di quella potabile se non avete la possibilità di utilizzare cisterne sufficientemente capienti per il vostro fabbisogno.

Utilizzo di piante a bassa esigenza idrica

Questo tipo di scelta può essere fatta nei nuovi impianti, poco si presta per giardini già esistenti, a meno che un po’ alla volta non si sostituiscano le piante più esigenti di acqua con altre più resistenti alla siccità.

Un altro limite di questa scelta sta nelle caratteristiche delle piante che non consumano molta acqua, ovviamente sono piante che provengono da ambienti climaticamente caldi, habitat mediterranei o molto simili.  Ciò comporta che il vostro giardino deve avere delle caratteristiche di esposizione, tipo di terreno e andamento climatico compatibile con le loro esigenze.

La maggior parte delle piante poco esigenti di acqua vanno collocate in pieno sole e detestano, ovviamente, i terreni freddi e umidi, per esempio quelli argillosi che in inverno trattengono l’umidità e che si raffreddano velocemente. Il terreno ideale è molto drenante con un buon contenuto di sabbia.

Anche il contenuto di sostanza organica è importante perché contribuisce alla ritenzione idrica del terreno.

Vediamo ora le caratteristiche delle piante che resistono alla siccità: generalmente quelle con foglie pelose (ad esempio Phlomis fruticosa)  sono le più resistenti al vento caldo mentre quelle con fogliame di colore grigio o argentato come la Perovskia atriplicifolia riflettono maggiormente i raggi del sole mantenendo più fresche le foglie, così come quelle con foglie coriacee come il Corbezzolo o Arbutus unedo, disperdono meno acqua all’esterno e le   succulente come il Delosperma cooperi conservano l’umidità all’interno dei tessuti.

Strategie per il risparmio idrico

Se avete un giardino già impiantato e/o non vi entusiasmano le scelte esposte nei punti precedenti si possono mettere in atto alcune strategie di gestione del giardino per ridurne il consumo idrico.

Gestione controllata dell’irrigazione

Per prima cosa potete indurre le vostre piante a diventare il più possibile autonome facendo in modo che la loro sopravvivenza non dipenda esclusivamente dalla fornitura d’acqua con l’irrigazione.

Con l’avvento degli impianti di irrigazione bagnare il giardino è diventato facile, possiamo anche dimenticarcene perché lo farà per noi la centralina programmata per entrare in azione periodicamente.  Molti, inoltre, la programmano in modo da bagnare tutti i giorni 5 minuti, scelta decisamente sbagliata perché in questo modo si stimolano le piante a sviluppare il loro apparato radicale lì dove trovano l’acqua che gli serve, cioè nei primi strati superficiali del terreno. Questo le rende completamente dipendenti dall’irrigazione e se per qualche guasto o altro motivo l’acqua non arriva le piante vanno in appassimento perché gli strati di terreno superficiali si asciugano per primi e molto velocemente.

La strategia vincente, in questo caso, è abituare le vostre piante ad approfondire il loro apparato radicale in modo che vadano a cercare l’acqua in profondità, dove è presente anche se non piove o non si irriga. 

Per prima cosa diradate le frequenze di irrigazione e allungate i tempi in modo che l’acqua scenda in profondità e le piante si abituino ad andare a cercarla. Quindi il passo successivo consiste nel bagnare solo quando vedete che le piante cominciano a presentare sintomi di appassimento allungando però sempre più i tempi tra una irrigazione e l’altra per arrivare a bagnare solo nei periodi più caldi e fortemente siccitosi. Queste fasi di adattamento dovrebbero durare circa 3 anni, 1 anno per ciascuna.

Ortensia in fase di appassimento
Ortensia in fase di appassimento

Alberi e arbusti dovrebbero diventare autonomi e non essere più irrigati dopo il terzo anno dall’impianto o dopo il terzo anno di gestione controllata dell’acqua di irrigazione.

Anche per il prato vale questa stessa tipologia di gestione anche se non diventerà mai completamente autonomo perché le radici delle graminacee non scendono così in profondità come quelle di alberi e arbusti.

Altre strategie…

Una buona strategia da applicare, in generale, se avete poca disponibilità di acqua è scegliere tipologie di piante meno esigenti, le aiuole di stagionali, ad esempio necessitano di bagnature più frequenti rispetto a quelle di perenni anche se scegliete piante che vanno irrigate meno di altre come ad esempio le Begonie.

Impianto di irrigazione
Le Begonie sono tra le stagionali meno esigenti

Spostate in posizioni di mezz’ombra preferibilmente con il sole del mattino, che è più fresco, le piante che fioriscono meglio al sole ma sono molto esigenti in fatto di acqua come ad esempio le Ortensie.

Una buona regola, inoltre, può essere quella di evitare di concimare eccessivamente poiché una crescita rigogliosa della vegetazione richiede maggiori quantità di acqua durante il periodo estivo per la presenza di maggiore superficie evaporante.