Per avere la certezza di ottenere copiose e continue fioriture estive in giardino e in terrazzo non c’è di meglio di una pianta di Ibisco.
Sono piante molto amate perché il loro fiore ha un aspetto esotico che ricorda le corone di fiori delle isole Hawaii, proprio l’Hibiscus rosa-sinensis, infatti, è il fiore nazionale di queste isole.
Ce n’è per tuti i climi e per tutti i gusti, il genere Hibiscus, infatti, annovera specie arbustive, piccoli alberi ed erbacee perenni per climi tropicali, mediterranei ma anche continentali.
In comune hanno un caratteristico fiore a forma di imbuto formato da 5 petali di colori vari dal rosa al rosso vivo, blu e viola (più raramente giallo), con un’alta colonna staminale e numerosi stami e pistilli.
Alcuni Ibischi resistono al freddo e altri, invece, amano climi caldi e tropicali, vediamo i più comuni e diffusi o i più curiosi che possono essere utilizzati in giardino e in vaso sui terrazzi.
Il più conosciuto è sicuramente l’Hibiscus syriacus, un arbusto a portamento eretto che può essere coltivato anche ad alberello dato che può raggiungere agevolmente i 3-4 m di altezza.
E’ un arbusto a foglia caduca e la sua fioritura comincia a giugno e prosegue fino alla fine dell’estate e oltre se l’andamento stagionale lo permette.
Come per tutti gli Ibischi ogni fiore dura un solo giorno ma la produzione è continua e abbondante.
Molto facile da coltivare, si adatta a qualsiasi tipo di terreno anche se dà il meglio di sé in terreni ricchi, ama le posizioni in pieno sole e tollera bene la siccità.
Eccone alcune varietà:
Hibiscus syriacus ‘Oiseau bleu’ (=‘Blue bird’) fiore blu con cuore rosso
Hibiscus syriacus ‘Blue chiffon’ varietà a fiore blu ma doppio.
Hibiscus syriacus ‘Pink chiffon’ fiori rosa doppi
Hibiscus syriacus ‘White chiffon’ fiori bianco puro doppi
Hibiscus syriacus ‘Ardens’ fiore doppio color lavanda
Hibiscus syriacus ‘Eleonore’ fiori grandi, bianco puro con petali a margine ondulato
Hibiscus syriacus ‘Freedom’ fiori con petali bianchi e cuore color rosso porpora
Hibiscus syriacus ‘Hamabo’ fiori rosa chiaro con interno rosso
L’ Hibiscus rosa sinensis, invece, è una pianta tropicale e sempreverde che ama terreni ben drenati, leggeri, e adora la luce solare. Ha portamento eretto e ben ramificato e può essere allevato ad alberello.
Durante l’inverno le temperature non devono essere inferiori a 10 °C, altrimenti perde le foglie e il gelo ne provoca la morte. In condizioni di clima ideali fiorisce dalla primavera all’autunno inoltrato. E’ quindi una pianta adatta a climi mediterranei ma può essere utilizzata anche al nord se riparata in inverno.
Facile da coltivare, può raggiungere notevoli dimensioni, nei suoi luoghi di origine (Cina) arriva ad un’altezza di 10m.
È il fiore nazionale delle isole Hawaii.
Ne esistono numerosissime varietà, ecco le più comuni:
Hibiscus rosa-sinensis ‘Catavki’ fiore rosso scuro
Hibiscus rosa-sinensis ‘Crimson Ray’ fiore giallo-crema
Hibiscus rosa-sinensis ‘Fiery Light’ fiore arancio chiaro
Hibiscus rosa-sinensis ‘‘Fire Truck’ fiore rosso
Hibiscus rosa-sinensis ‘Thelma Bennel’ fiore rosa
Hibiscus rosa-sinensis ‘Cooperi’ fiore rosso e foglie variegate di bianco
Hibiscus rosa-sinensis ‘ Cooperi Rose Flake’ fiore rosso e foglie variegate di bianco e rosa
Hibiscus mutabilis è un arbusto originario della Cina che deve il suo nome al colore dei fiori che cambia nell’arco della giornata, infatti nasce bianco, diventa rosa e quando cade alla sera diventa quasi rosso. Fiorisce tutta l’estate.
E’ sempreverde ma ha bisogno di climi con temperature al di sopra di 0°C, ama il sole e cresce rapido e vigoroso in terreni fertili. Nei climi più freschi quando le temperature si avvicinano a 0°C perde le foglie.
Ora parliamo di un Ibisco poco diffuso ma sicuramente d’effetto per la sua particolare fioritura: l’Hibiscus schizopetalus.
E’ un arbusto interessante per via del suo fiore particolare: è rosso o rosa ma i petali sono ricurvi e finemente incisi come fosse un pizzo, la colonna staminale è molto evidente e si allunga verso il basso. Nell’insieme la pianta in sé è molto simile al H. rosa-sinensis.
Originario dell’Africa (Tanzania, Mozambico) richiede clima sub-tropicale (T° minima superiore a 5°/10°C) è quindi possibile coltivarlo solo in zone che possano offrire queste condizioni ambientali o in serra. La prima volta l’ho visto a Nizza nella serra del Parco Phoenix.
Chiamata comunemente lanterna giapponese, a causa dei suoi fiori che cadono dai rami in un modo che ricorda le lanterne giapponesi, anche se non proviene dal Giappone.
Amano il sole ma non sono resistenti alla siccità, quindi hanno bisogno di terreni umidi e da giovani è bene irrigarli abbondantemente.
Esistono anche Ibischi a consistenza erbacea che producono steli annuali che si rinnovano di anno in anno per essendo perenni.
Tra questi quello più diffuso è l’Hibiscus moscheutos (Hibiscus palustris) è un Ibisco molto particolare, è erbaceo e perenne, come sopra accennato, in primavera è lento a spuntare ma poi produce rami anche molto lunghi, fino a 2m di altezza, che assumono una consistenza legnosa durante l’estate. La fioritura è abbondante e vistosa, i fiori arrivano ad avere un diametro di circa 20cm. Ama terreni umidi e freschi e posizioni al sole, a fine stagione secca completamente e va tagliato alla base. Resite al freddo.
Anche l’Hibiscus coccineus ha caratteristiche simili all’H. moscheutos, è perenne ma la vegetazione muore alla fine della stagione e va tagliato alla base. In primavera rispuntano i nuovi rami che possono essere anche molto lunghi, fino a 2m di altezza.
E’ originario del sud-est degli Stati Uniti, dove cresce ai margini dei fossi e nelle paludi. E’ quindi chiaro che predilige terreni umidi, ama il sole ma resiste al freddo. Sia il fiore che le foglie sono diversi da quelle dell’H. moscheutos, ha infatti foglie palmate ma fortemente incise e grandi fiori a cinque petali come gli altri ma con la base dei petali molto ristretta e lineare.
E ora una curiosità: il Carcadè, la famosa bevanda rinfrescante si ottiene dai fiori di un Ibisco: l’Hibiscus sabdariffa, pianta probabilmente originaria dell’Africa occidentale che è diffusa e coltivata in India. Dai calici rossi dei fiori si estraggono coloranti alimentari.
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