Per comprendere meglio gli effetti del colore sul cervello umano si deve partire dalla definizione di cosa è il colore. Possiamo affermare che in realtà il colore non esiste come tale, la luce del sole, infatti, è costituita da una serie di onde elettromagnetiche di cui noi percepiamo solo una piccola parte, quella dello spettro visibile; all’interno dello spettro si distinguono le singole radiazioni monocromatiche, ognuna con una propria lunghezza d’onda. Fu il fisico Isaac Newton a dimostrarlo e a definire che per ogni lunghezza d’onda corrisponde un colore: rosso, giallo, arancio, verde, indaco e viola.  

La sensazione del colore avviene solo nel nostro cervello ed è stimolata dalle lunghezze d’onda che vengono riflesse, e quindi non assorbite, dai materiali che costituiscono gli oggetti che osserviamo.

Il processo della percezione del colore, infatti, semplificando molto, avviene in questo modo: la luce del sole colpisce gli oggetti che osserviamo e il materiale di cui sono fatti assorbe alcune radiazioni elettromagnetiche ed altre le riflette; le onde elettromagnetiche riflesse colpiscono la retina del nostro occhio e i coni presenti nella retina, collegati a cellule nervose, inviano l’informazione al cervello tramite il nervo ottico. Se guardiamo un papavero e diciamo che è rosso, quindi, in realtà definiamo la lunghezza d’onda che torna indietro e che non è stata assorbita dai petali del papavero ma il papavero in sé non è colorato e ha bisogno della luce per apparire rosso.

La luce, essendo energia elettromagnetica, non provoca solo la percezione del colore ma una volta arrivata l’informazione al cervello agisce sul sistema endocrino che a sua volta scatena una serie di reazioni in tutti gli altri sistemi funzionali dell’organismo.

E’ stato dimostrato che i colori caldi, quelli della tonalità del rosso, determinano un aumento dell’adrenalina nel sangue che, a sua volta, agisce aumentando la frequenza cardiaca che, a sua volta, provoca l’aumento della pressione arteriosa. Quindi la vista del colore rosso provoca la sensazione di “calore” e quella sensazione psicosomatica che chiamiamo “ansia”, “stato di agitazione”, “eccitazione” dovuta all’accelerazione del battito cardiaco. Una Ferrari gialla sarebbe sempre una Ferrari, ma non avrebbe più quella fondamentale valenza eccitatoria della Ferrari rossa.

Il rosso è legato alla segnalazione di situazioni di pericolo e viene utilizzato, anche, per stimolare l’attenzione. Probabilmente il legame rosso-pericolo deriva dal suo ricordo primordiale legato al colore del fuoco e del sangue, simbolo di ferita e di possibile morte.  A causa di questa azione il rosso stimola una generale attivazione di tutti i sistemi di difesa e di attenzione dell’organismo e della psiche, siamo pronti a scappare, a difenderci, ma diventiamo anche aggressivi.

A causa degli effetti stimolanti a livello fisico e psichico è un colore che è controindicato in situazioni di ipertensione e sindromi psichiatriche.

I colori freddi, come il blu e il verde, invece hanno un’azione opposta sul nostro organismo provocando una sensazione di calma e tranquillità. L’azione di diminuzione del battito cardiaco regala anche una sensazione di freddo: vi sarà capitato di fare un viaggio in paesi dal clima molto caldo, se osservate in questi luoghi il colore privilegiato per le case o i loro ornamenti è, naturalmente, il blu.

Anche il verde ha una funzione calmante ed è legata, secondo la teoria della savana, al benessere psicologico che i nostri antenati provavano quando erano circondati dalla bassa vegetazione della savana. In tale situazione potevano percepire la presenza dei nemici con facilità e trovandosi in ambienti adatti anche alla sopravvivenza alimentare potevano rilassarsi.

Se i due colori verde e blu sono associati, il loro effetto ristoratore viene moltiplicato.

Il giallo è il colore del sole e da sempre associato alla positività, stimola l’attenzione e la concentrazione e di conseguenza l’apprendimento, colore quindi molto utile nel disagio psicofisico e nella depressione.

La luce, energia elettromagnetica, esercita un’azione fondamentale a livello biologico e influisce anche sul complesso processo neuro-ormonale che regola il ritmo circadiano. Alcuni studi hanno confermato che i disturbi psichiatrici, come il disturbo affettivo stagionale, il disturbo post traumatico da stress, la depressione e i disturbi del sonno, sono dovuti ad alterazioni dei livelli di serotonina e melatonina nel sangue e la luce, e quindi i colori, possono essere attivatori o inibitori di quei processi biologici e biochimici che influenzano la loro produzione.