Per comprendere come avviene il processo della produzione del seme bisogna partire dal fiore, l’organo che contiene l’ovario nel quale si forma il seme.
Le piante possono avere diversi tipi di fiori:
- ermafroditi: con entrambi gli organi sessuali nello stesso fiore
- unisessuati: fiori maschili e femminili separati ma sulla stessa pianta (piante monoiche)
- unisessuati: fiori maschili e femminili separati e su due individui diversi (piante dioiche)
La presenza sulla stessa pianta o nello stesso fiore contemporaneamente di una parte femminile e di una maschile potrebbe indurre a pensare che possa avvenire l’autoimpollinazione cioè che il polline prodotto dagli stami finisca sul pistillo e quindi fecondi gli ovuli dell’ovario di quello stesso individuo, niente di più sbagliato! Le piante non possano autofecondarsi salvo casi particolari e ad eccezione di alcune piante che vengono definite autogame.
Per evitare l’autoimpollinazione la natura ha fatto in modo che nello stesso individuo l’ovario e il polline non maturino nello stesso momento e perché avvenga la fecondazione sia necessario che il vento (impollinazione anemofila) o gli insetti (impollinazione entomofila) provvedano a fornire loro il polline di un altro individuo ma, ovviamente, della stessa specie: si chiama impollinazione incrociata.
Nelle piante dioiche, poiché i fiori dei due sessi si trovano su individui diversi, ovviamente, l’impollinazione è sempre incrociata.
L’impollinazione incrociata è vincente e preferita in natura perché favorisce la comparsa di nuove combinazioni genetiche che permettono ai diversi individui della stessa specie di avere caratteristiche diverse in modo da essere più adatti all’ambiente che muta o a essere più efficienti.
Ecco perché, se volete inserire nel giardino o nel terrazzo una pianta da frutto, per avere la certezza di avere una buona produzione di frutti, dovrete acquistarne due della stessa specie (due meli, due albicocchi o due peri ecc.) ma di due varietà diverse in modo che si impollinino reciprocamente.
Tutto ciò comporta, anche, che quando utilizziamo un seme per riprodurre una pianta non avremo la certezza di ottenere una pianta perfettamente identica a quella da cui abbiamo prelevato il seme. Se utilizziamo ad esempio i semi che togliamo ad una mela ‘Renetta’ otterremo sicuramente una pianta che produrrà mele ma sarà improbabile che sia una ‘Renetta’. Per ottenere una pianta perfettamente identica a quella voluta sarà necessario riprodurla per via vegetativa con una talea o con un innesto.
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