A partire dai primi caldi primaverili arbusti e piante erbacee fioriscono regalandoci aiuole colorate ed esuberanti. Questo tripudio di bellezza comincia a perdere il suo fascino nel momento in cui i fiori cominciano ad appassire. Che fare allora?
La risposta spontanea sarebbe: tagliate i fiori!
Non è però così semplice e non si può fare di tutti i fiori un fascio… Vediamo quindi in quali casi è opportuno e a volte indispensabile eliminare i fiori in appassimento e quando è meglio lasciarli sulla pianta.
Evitate di togliere i fiori appassiti quando le vostre piante potranno produrre frutti decorativi che decoreranno il giardino nell’autunno e nell’inverno successivo. Questo per esempio è il caso di molte rose da ‘’bacca’’ alla cui fioritura segue la produzione di cinorrodi molto evidenti o in grande quantità e molto colorati; in particolare non va mai fatto sulle rose non rifiorenti come le rose specie (R.canina,R.rubrifolia e R. pendulina ad esempio) o le Rose rugose che producono splendide bacche.

Nei Rododendri, invece, l’eliminazione del frutto che si forma appena finita la fioritura serve a impedire che la pianta utilizzi energie per la sua produzione invece che impiegarle per la formazione, durante l’estate, di nuove gemme a fiore che si apriranno nella primavera successiva.
Nelle Spiree a fioritura estiva (Spiraea bumalda e S.japonica) l’eliminazione dei capolini appassiti accelera la formazione di nuovi steli e quindi di una seconda più rapida fioritura.
Anche tra le piante erbacee perenni non esiste una regola precisa e si procede sempre considerando se è opportuno che la pianta produca semi o se il fiore appassito possa essere comunque un elemento decorativo. Negli Iris, ad esempio, si procede all’eliminazione del gambo che ha fiorito perché poco decorativo e perché la riproduzione della pianta avviene attraverso la crescita dei rizomi determinando l’inutilità della produzione di semi. Anche per le Peonie erbacee vale questo stessa considerazione e quindi si procede all’eliminazione dei frutti in formazione appena il fiore perde i petali.
Nelle Rudbechie (Rudbeckia sp.) come nelle Echinacee, invece, i capolini dei fiori appassiti possono essere un elemento decorativo per il periodo autunno-invernale (Inghilterra docet!) oltre a servire per la produzione di semi e quindi può essere preferibile non tagliare lo sfiorito.

Se invece la presenza di fiori appassiti ritarda la produzione di nuovi steli, come avviene nella Salvia splendens, non esitate a usare le cesoie, liberate le piante degli steli sfioriti e a breve vedrete rispuntare nuovi fiori.
In conclusione, quindi, prima di usare le forbici pensate se la produzione di semi e frutti può essere una risorsa per il vostro giardino o terrazzo lasciando fare alla natura il suo corso o se può essere un vantaggio procedere al taglio.